"And this also," said Marlow suddenly, "has been one of the dark places of the earth." ( Anche questo - disse d'un tratto Marlow - è stato uno dei luoghi tenebrosi della Terra)
Qualcosa di fondamentale è cambiato, da quando Joseph Conrad ha fatto raccontare a "Marlow" un'incredibile vicenda, che comincia con l'Impero di Roma.
Pensavo a tempi antichissimi, quando i Romani vennero qui la prima volta, diciannove secoli fa - l'altro giorno. Da allora una luce ha brillato da questo fiume...- tu dici Cavalieri? Sì... ma è come un incendio che galoppa su una prateria, un lampo che corre tra le nuvole. Noi viviamo in questa luce fuggitiva... possa essa durare finché la Terra continua a ruotare!. Ma la Tenebra era qui ieri...
E' successo dai tempi di Kurtz - il mercante trasformato in tenebra - che la Terra non ha più posti lontani né luoghi situati chissà dove per confinare nel loro esotico mistero l'unico spazio occupabile dall'Oscuro. Conrad già aveva sentito che la nostra Europa doveva ascoltare - di quell'Oscuro - il rombo, senza cercarlo al di là dei suoi confini, ma nel centro immediatamente raggiungibile e risuonante del proprio cuore. Al presente il percorso della Civiltà si è compiuto - la Terra è simultaneamente presente a se stessa nel suo tutto - e l' "uomo europeo" sa in tempo reale che la Visione della Tenebra è in realtà sempre e solo il suo proprio rispecchiamento nello stato delle cose, comune a tutti, senza eccezione e senza privilegi geopolitici. La "missione dell'uomo bianco" è ormai diventata da tempo quella di fornire al mondo gli strumenti per una universale e collettiva discesa nelle profondità dell'animo umano. Il cammino verso il cuore non è più guidato da una voce intimista, privata, "psicologica"... Al contrario: gli uomini si chiedono adesso, sussurrando questa domanda nel buio silenzioso del loro attonito smarrimento... dove è il RE? Quando torna chi realmente ha l'investitura necessaria e legittima per il comando?.
La pervasiva presenza di questa domanda sussurrata ha come immediato effetto l'illuminarsi di un orizzonte dell'accadere in cui diviene visibile la tessitura altrimenti invisibile e solo cronachistica dei processi storici. Nel cuore del Gladiatore sprofondato nelle tenebre resta tuttavia - tanto più distillato e chiaro - il sussurro di Roma, deposto nelle sue orecchie da Marco Aurelio, come ultimo lascito della sua filosofica corona.
C’era un sogno una volta che era Roma…. tu potevi soltanto sussurrarlo. Qualcosa di più forte di un bisbiglio e sarebbe svanito. Era così fragile che temo non sopravviverà all’inverno. Massimo, sussurriamolo ora, insieme tu ed io.
La voce che visita Marco Aurelio nella sua tenda ai confini tra le tenebre nordiche e la corruzione metropolitana pone la questione della legittimità a dominare gli uomini, nel passaggio intermedio in cui la Storia sembra essere di nuovo inghiottibile dall'Oscuro
"Io sto morendo Massimo. Quando un uomo vede la sua fine vuole sapere se c’e’ stato uno scopo nella sua vita. Come pronuncerà il mio nome il mondo negli anni a venire? Sarò conosciuto come il filosofo? Il guerriero? Il tiranno? O sarò l’imperatore che avrà ridato a Roma la sua vera natura?"
Ma qual è la vera natura di Roma?
La vera natura di Roma non si vede... ...arriva nel Nord col Gladiatore, mentre rifluisce via con Artù... per trasformarsi nell'idea di una nuova Nazione. Il Vallum Adrianeum viene abbandonato da prelati e governatori che vogliono solo mettersi in salvo, mentre la città è di nuovo abbandonata alla corruzione. Resta un vuoto a cavallo di quel muro, frequentato da Merlino - mago senza popolo - e dai Cavalieri di Artù, soldati senza Re. Anche in quel vuoto risuona - incomprensibile a chiunque - "Roma" nelle sole orecchie di un uomo dal nome sussurrato - "Artù ... "- Re di una nazione che ancora non esiste, trasportato al di là di quel muro da un Impero che non esiste più. Questo mistero inattingibile diventa il geroglifico di un ideogramma cinese in Hero.
L'uomo che darà alla Cina il suo Vallum affonda il proprio potere imperiale, ancora non visto e non compreso da nessuno, nel sangue di chi non capisce e si oppone all'unificazione, e in quello di chi capisce, ma può comunicare quello che ha visto e in cui crede, solo col sacrificio della propria vita...